Appello alla campagna. Rendeteci i nostri pieni diritti.

Appello del Comitato Promotore della
Costituente per la Sovranità Alimentare

per aderire mail a: agroalimentaredeidiritti@sovranitalimentare.it
oppure compila il form online


Ritroviamoci il 10 dicembre su Iafue PerlaTerra
per dare vita allo spazio comune per la Sovranità Alimentare
Primo atto: lanciamo la petizione nazionale al parlamento italiano

FUORI DALLA CRISI ECONOMICA, AMBIENTALE, SOCIALE E DI DEMOCRAZIA
RICONOSCETECI I NOSTRI PIENI DIRITTI

Siamo agricoltori, pescatori, braccianti e lavoratori dell’agroalimentare, cittadini, tecnici, rappresentanti di movimenti contadini, dei lavoratori, di difesa dell’ambente, del territorio e dei diritti, associazioni sindacali, di comunità e reti di cittadinanza; ci siamo incontrati fra il 24 e il 29 scorso in un’Assemblea/seminario in cui abbiamo deciso insieme di lavorare ad una Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e, per questo, ne stiamo promuovendo la Costituente. La Nuova Riforma Agraria Popolare ne è l’obiettivo fondante per unificare l’impegno di chi difende la terra, il lavoro, i diritti e le istanze di giustizia ambientale.

La Sovranità Alimentare si fonda sui modelli contadini, agroecologici e sulla tutela dei beni comuni, è il diritto dei popoli e delle comunità a definire il proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo, dunque muove dai principi della democrazia, della libertà, della pace e della giustizia sociale.

L’Alleanza Sociale di cui abbiamo bisogno per cambiare il verso alla crisi imposta dai poteri speculativi e finanziari imposti all’agroalimentare si fonda sui diritti indivisibili che qui riaffermiamo con forza. I diritti degli agricoltori, dei pescatori e dei produttori al reddito (prima condizione per remunerarne gli investimenti); i diritti dei lavoratori al salario ed alla dignità del lavoro e di vita; il diritto dei cittadini al cibo, alla sua qualità e sicurezza, ad un prezzo che ne garantisca la disponibilità, alla salute; il diritto delle comunità (rurali e cittadine) al territorio, alla tutela dei beni comuni e dei contenuti sociali e culturali a fondamento del cibo e dei servizi legati alla gestione dei territori rurali.

L’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare che perseguiamo chiama direttamente al protagonismo ed alla responsabilità quanti sono impegnati nella produzione del cibo e nell’erogazione dei servizi connessi in quanto produttori e titolari di imprese (agricoltori, contadini, trasformatori, pescatori), ai lavoratori della filiera agroalimentare (braccianti/lavoratori/), i tecnici e ricercatori, agli operatori diversi dei cicli dell’agroalimentare, ai cittadini ed alle loro reti di cittadinanza e di difesa dei diritti, alle esperienze di comunità impegnate nei progetti, nelle iniziative o nelle vertenze di difesa del territorio, dell’ambiente, della salute e del cibo.

Non perseguiamo l’obiettivo di dare vita ad un’organizzazione, quanto piuttosto ad uno spazio condiviso in cui si ritrovino ed operino soggetti diversi che, mantenendo la propria autonomia, conducano iniziative comuni concertandone i tempi, i modi e gli obiettivi. Iniziative orientate a campagne di mobilitazione sociale, a integrare e rafforzare le nostre reti di pratiche positive, a sostenere strumenti e supporti utili per diffondere la conoscenza della Sovranità Alimentare e per far avanzare le proposte che vengono dai tanti movimenti ed esperienze nazionali e internazionali che chiedono a gran forza il cambiamento.

Proponiamo una prima iniziativa concreta su cui ritrovarci: costruire e gestire insieme una campagna nazionale PER L’AGROALIMENTARE DEI DIRITTI che promuova l’idea per cui per il cibo, i servizi, il territorio, le comunità esiste un’alternativa alla crisi imposta dalla speculazione della finanza sul mercato e dal capitalismo del nostro tempo.

Il 10 dicembre è l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dalle Nazioni Unite. Ci sembra una data simbolica ed importante per avviare il nostro sforzo unitario che prova a guardare il futuro dell’agroalimentare declinando i diritti.

Quel giorno, in una assemblea aperta online su Iafue PerlaTerra, la web/radio-tv dell’Alleanza è il giorno giusto per dare vita ad un primo gesto simbolico e concreto: la sottoscrizione e il lancio di una Petizione Popolare che chiede al Parlamento di Restituire a chi lavora la terra e nel mare la pienezza dei diritti.

Due anni fa, dopo dieci anni di dibattito e pressioni su proposta di Via Campesina e dei suoi alleati, l’ONU ha assunto a maggioranza la Carta dei Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono nelle Aree Rurali, fondamentale per affermare oltre ogni speculazione la base dei principi riconosciuti su cui rifondare il progetto di giustizia per l’agricoltura e l’agroalimentare del futuro.

L’Italia (il Paese che si racconta come impegnato a difendere la sua agricoltura e il suo patrimonio agroalimentare dai nemici esterni) si astenne. Il Governo, evidentemente, preferì non schierarsi contro i “Signori del cibo e l’agroindustria della speculazione” e ritenne che i diritti dei contadini e delle altre persone che vivono nelle aree rurali non valessero un voto a favore.

Lanciamo la petizione popolare per chiedere che il Parlamento Italiano adotti una risoluzione di Pieno Sostegno alla Dichiarazione dei Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono nelle aree rurali e avviamo una discussione fra le istituzioni, i cittadini e nel Paese sulla Nuova Riforma dell’Agroalimentare Popolare fondata sui diritti.